Stiamo assistendo oramai da giorni ad un inasprimento delle misure di sicurezza con l’indicazione di uscire di casa per le solo necessità non differibili.

Manca solo una misura: chiudere le aziende che non producono beni essenziali. Sono molti i luoghi i lavoro in cui si stanno verificando contagi semplicemente perché le misure messe in campo o sono insufficienti o addirittura nulle.

Le istituzioni ci hanno promesso e assicurato controlli a tappeto, ma nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di controlli effettuati telefonicamente o addirittura su auto- dichiarazioni da parte delle Aziende.

Le misure fin qui adottate e le intese firmate non hanno ancora dato alcun risultato, le persone continuano ad ammalarsi, il virus continua a dilagare e le nostre Rappresentanze nelle aziende, siano RSU piuttosto che RLS, stanno affrontando una vera e propria battaglia quotidiana in prima linea, mettendo a rischio anche la propria salute, senza riuscire a mettere in campo una vera e propria azione di contenimento della diffusione del virus a tutela di chi lavora.

Le imprese stanno sbagliando comportamento: dopo l’ultimo decreto legge che introduce ammortizzatori sociali ad hoc per l’emergenza COVID 19, spingono forzosamente ad un utilizzo eccessivo della ferie (ben otre quelle maturate) dei dipendenti. Si assiste ad una massiccia richiesta di domande di apertura di CIGO che solo in pochissimi casi ha il fine della chiusura temporanea, quindi l’obiettivo di tutelare la salute delle persone che lavorano: così non va bene.

Così non va. E’ necessario un repentino cambio di passo: le cetegorie dell’industria di Pesaro ed Urbino , Fiom, Filctem e SLC tornano a chiedere con forza di fermare tutte le attività che non siano essenziali.

QUESTA E’ L’UNICA STRADA PER TUTELARE LE PERSONE E FERMARE IL DIFFONDERSI DEL COVID 19 CHE STA DILAGANDO NEL PAESE E NEI POSTI DI LAVORO.

Pesaro 20.3.2020

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